Con le nuove norme varate ieri scatta l’obbligo vaccinale per i 50enni. Addirittura 100€ di multa per chi non lo rispetta!
Premessa 1. Io l’obbligo vaccinale lo avrei imposto dall’anno scorso. Per chiunque.
Premessa 2. Se la logica di una sanzione è quella di essere deterrente, l’importo deciso dimostra i motivi per cui sia tanto difficile, sul globo terracqueo, andare oltre lo stereotipo della “pizza e mandolino”.
Orbene, dopo un lungo percorso, partito nel 2006, l’Unione Europea ha individuato le 8 competenze chiave di cittadinanza, intese come:
«quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l'occupabilità, l'inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva. Esse si sviluppano in una prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia a tutta la vita adulta, mediante l'apprendimento formale, non formale e informale in tutti i contesti, compresi la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, il vicinato e altre comunità»
Tra queste, per il ragionamento che mi interessa qui e ora, spicca la competenza personale, sociale in materia di cittadinanza e capacità di imparare ad imparare, ovvero:
la capacità di organizzare le informazioni e il tempo, (…) la spinta a inserire il proprio contributo nei contesti in cui si è chiamati a intervenire, così come l'abilità di riflettere su se stessi e di autoregolamentarsi. Ognuno deve possedere le skill che gli consentono di agire da cittadino consapevole e responsabile, partecipando appieno alla vita sociale e politica del proprio paese.
Ieri sera ho ascoltato in TV un dibattito, in cui ospiti competenti, a proposito dell’accostamento tra OBBLIGO VACCINALE e CONSENSO INFORMATO, hanno dato per certo che, con l’introduzione della misura obbligatoria, i rischi - e relativi costi - di eventuali reazioni avverse alla somministrazione (sia sanitari che legali) saranno a carico dello Stato.
A rigor di logica, ci sta. C’è un però che mi fa salire un po’ di orticaria, proprio partendo dal fatto che mi considero un “cittadino consapevole e responsabile”.
Dunque, chi come me, con la firma su tutte quelle belle liberatorie, si è assunto in prima persona il rischio di vaccinarsi - per la propria salute, per quella dei suoi cari, per un più rapido ritorno a una vita normale dell’intera comunità (sul piano sociale, lavorativo, economico) - ha accettato di caricare su di sè ogni onere conseguente e derivante nel caso qualcosa andasse storto.
Chi al contrario non ha fatto questa scelta, optando per una visione più egoistica e lontana dalla “competenza di cittadinanza” così come definita, rendendosi q.b. parte del problema e del ritardo della soluzione, in virtù del fatto che è lo Stato ora a imporgli la linea, sarà sollevato dagli stessi rischi che invece mi trovo io sul groppone.